Supporti del riduttore

Ciao Amici nivisti!!

Come ben sapete uno dei crucci del nivista doc è l’allineamneto perfetto cambio/riduttore. Vi racconto quello che mi è successo. Notando una leggera vibrazione della leva del riduttore, mi sono messo sotto l’auto, ho allentato i bulloni che fissano il riduttore,  mi sono fatto un giretto, sono ritoranato in garage e, nel rifissarli che mi capita??? che uno dei 4 supporti si trancia di netto!!!! Attimi di panico, poi rifisso gli altri 3 e mi metto a crecare il dado da sopra perchè, mi chiedo, sarà fissato da qualche parte sul fondo no? sposto il fondo isolante nel punto dove presumo di trovare la testa del bullone e niente…proprio niente…alla fine dove si trovava? Guardate un po’:

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Vedete la testa del dado tonda sotto il supporto del sedile? Sappiate che se vi dovessero rompere i supporti del riduttore, quelli anteriori sono in quella posizione, quelli posteriori invece in posizione più comoda, ovvero in linea ma appena fuori dal supporto stesso A me si era rotto il supporto anteriore è stato necessario armarsi di trapano, bucare il supporto, trapanare la testa, elimare il moncherino e reinserire un’altro bullone (in acciaio mi raccomando). E’ stato necessario un punto di saldatura per fermare la testa del bullone stesso.

Prendendo il mano il moncherino ho dovuto constatare che quelli originali sono di scarsa qualità e quindi….occhio a non stringere troppo se dovete allineare!!!!! nel caso vi si rompessero…almeno qualche indicazione la avete!!!

Luca Ioris

Vibrazioni : cause e soluzioni (come allineare il riduttore)

di  Riccardo Altamura

Se mentre siete in viaggio vi capita di avvertire delle vibrazioni, più o meno intense, provenire da sotto il pianale, portando anche le leve degli organi di trasmissione a vibrare vistosamente, di solito avvertibili tra gli 80 ed i 90 Km/h, oppure mentre si percorre in accelerazione un tornante in salita, le cause possono essere dovute: 

  • al giunto omocinetico centrale che, avendo poca capenzia di grasso, col tempo tende ad asciugarsi, portando alla grippatura del giunto stesso;

  • al riduttore che, per vari motivi, potrebbe non essere più in asse con tutto il sistema di trasmissione e quindi, per questa ragione, non lavora più con moto assiale coincidente uniforme;

  • all’usura degli ammortizzatori di gomma (riconoscibili dalla loro forma di una ciambella) che sostengono il riduttore stesso che, se danneggiati, non riescono più a sostenere ed a smorzare uniformemente le vibrazioni di rotazione;

  • alla perdita di uno o più dadi che tengono serrato il riduttore al telaio del veicolo.

Nel primo caso, in cui appunto vi è mancanza di grasso nel giunto omocinetico centrale ed il giunto si grippa, bisogna sostituire l’omocinetico e riallineare il riduttore con il cambio (vedi operazione di riallineamento di seguito).

Per evitare che il giunto si secchi, e di conseguenza, si manifesti la grippatura dell’omocinetico, è consigliabile ingrassarlo regolarmente ogni 40 – 50.000 Km., attraverso un’operazione relativamente semplice, ecco come procedere.

Per prima cosa (se l’ingrassaggio non è mai stato fatto) si toglie con una pinza a pappagallo (oppure si taglia con un tronchese) la fascetta che ferma la cuffia dell’omocinetico centrale, tolta la fascetta si solleva con un cacciavite la cuffia del giunto, facendo attenzione a non  danneggiare l’anello di protezione in plastica nera che racchiude la cuffia stessa.

Questa operazione non risulta molto comoda dato che l’omocinetico si trova dietro l’albero di trasmissione, per cui per riuscire ad arrivare alla cuffia bisogna che sostituiate il classico tubetto dove esce il grasso, con uno rigido e più sottile.

Personalmente utilizzo un piccolo ingrassatore a cui ho innestato il tubo che viene usato per le pistole ad aria compressa, è rigido, sottile, abbastanza lungo ed ha l’uscita conica, così da permettere una più facile intromissione del tubo stesso sotto la cuffia dell’omocinetico.

Ingrassatore su cui è stato innestato un ugello di una pistola ad aria compressa
Ingrassatore su cui è stato innestato un ugello di una pistola ad aria compressa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una volta che avete introdotto il tubo sotto la cuffia, incominciate a pompare grasso al suo interno fino a quando non vedete che lo stesso grasso fuoriesce, a questo punto estraete il tubo dell’ingrassatore e rimettete a posto l’anello di tenuta di plastica nera.

Chiudete bene mettendo una nuova fascetta o di metallo a vite (misura 70/90 spessore 8/9 mm.) o quella classica di plastica da elettricista, fate molta attenzione a che la fascetta sia ben serrata. Eventualmente dopo qualche chilometro verificate che la fascetta sia ben posizionata e che non vi sia  eventuale fuoriuscita di grasso.

Vista del giunto omocinetico privo di fascetta (posizionata a parte) in cui si vede l'anello di tenuta di plastica nero.
Vista del giunto omocinetico privo di fascetta (posizionata a parte) in cui si vede l’anello di tenuta di plastica nero.

Il grasso da usare è lo stesso che si usa per ingrassare gli omocinetici, ovvero quello arricchito al bisolfuro di molibdeno, colore nero carbone.

N.B. Per ulteriori approfondimenti andare a vedere l’articolo :” Tip & Tricks… … Ingrassaggi strani”

Allineamento del riduttore

1° metodo:

(molto pericoloso!!!) mettere l’auto su un ponte sollevatore, oppure sopra una buca con le ruote su dei rulli liberi, una persona resta all’interno dell’auto, mentre un’altra si mette sotto l’auto.

Ad auto spenta, la persona che si trova sotto l’auto, allenta i 4 dadi che bloccano il riduttore (vanno solo allentati, non svitati completamente!!!), successivamente la persona che si trova all’interno dell’auto mette in moto, ingrana la marcia più alta (4° o 5° a seconda del modello) ed incomincia ad accelerare, portando il motore a circa 3.000 giri/min.

In questo modo il riduttore, libero di spostarsi assialmente grazie all’attacco asolato, si dispone meccanicamente in asse con tutta la trasmissione, grazie alle forze dinamiche che agiscono sullo stesso organo.

A questo punto, la persona che si trova sotto l’auto, prestando la massima attenzione a non interferire con tutti gli organi in movimento, va a stringere bene i 4 dadi.

In figura, uno dei quattro dadi che vanno allentati per “liberare” il blocco del differenziale

Dado blocco del differenziale
Uno dei quattro dadi che blocca al pianale il differenziale.

2° metodo:

Questo sistema è molto più semplice del precedente ed altrettanto efficace, non occorre essere in due per eseguirlo, non serve un ponte sollevatore e, soprattutto, non è pericoloso come il primo.

A motore spento, andate sotto l’auto, allentare i 4 dadi che bloccano il riduttore, entrare in auto, mettere in moto,  percorrere un breve tratto di strada inserendo tutte le marce, cercando di portare il motore a circa 2.000 / 2.500 giri/min.

Fermarsi lentamente, magari frenando mantenendo il cambio in folle, spegnere il motore, ritornare sotto l’auto ed andare a stringere bene tutti e 4 i dadi, possibilmente seguendo un ordine ad incrocio, alto a destra, basso a sinistra, alto a sinistra, basso a destra.

Attenzione a non stringere troppo i dadi perchè, data “l’elevata qualità” degli stessi, potrebbero rompersi!

Per praticità, una volta effettuata questa operazione, segnate con un pennarello indelebile la posizione dei rispettivi dadi sul supporto del riduttore, in modo che se si dovesse spostare nuovamente, basterà allentare i dadi e spostare con le mani il riduttore stesso, portando i dadi sui riferimenti marcati.

Per quanto riguarda invece la rottura dei supporti ammortizzanti di gomma, questi vanno sustituiti, venduti solitamente insieme ai supporti, ovviamente per tale operazione bisognerà successivamente eseguire l’allineamento del riduttore come spiegato sopra.

Sull’eventuale mancanza di uno o più dadi di serraggio, questi vanno ripristinati e successivamente eseguire l’allineamento del riduttore.

Articolo scritto da : Riccardo Altamura

Consulente tecnico : Alessandro Ancarani