Gli attriti e la lubrificazione della trasmissione

di Alessandro Ancarani

(trascrizione e redazione di Andrea Balzarini)

Gli attriti

In passato mi occupavo di tribologia, la scienza degli attriti, e proprio di attriti parleremo, perché, nei vari interventi di manutenzione della macchina gli attriti sono sempre all’ordine del giorno, che si tratti della scatola del cambio, del motore o di qualsiasi altra parte meccanica.  Vorrei approfondire brevemente la questione della lubrificazione. Naturalmente noi ci occupiamo qui soprattutto della Lada Niva, ma il discorso vale anche per la porta o il catenaccio di casa, insomma per tutti i componenti meccanici ove ci sia contatto tra due o più elementi metallici.

Il problema centrale di tutti i componenti meccanici che vengono in contatto tra di loro è dovuto al fatto che le superfici godono, o meglio soffrono, della proprietà dell’affinità molecolare: due molecole o due atomi della stessa sostanza tendono ad attrarsi fra di loro. L’affinità molecolare spiega anche l’origine della pioggia. Se l’aria si riempie di molecole di acqua, queste molecole tendono a unirsi quando si trovano l’una vicina all’altra; quando gli “agglomerati” di molecole identiche (in questo caso di acqua) diventano molto grandi e pesanti, iniziano a cadere e determinano la pioggia.

Lo stesso fenomeno si verifica nelle nostre macchine. Due ingranaggi di acciaio accoppiati fra loro cominciano a scambiarsi degli atomi e delle molecole. Anche in questo caso, quando gli “agglomerati” di molecole tutte identiche diventano molto grandi, si staccano e gli ingranaggi si consumano.

ingranaggi

Facciamo un esempio: avete mai smontato il motorino del tergicristallo? Se lo faceste, potreste notare che all’interno si trovano un ingranaggio di acciaio e uno di nylon. Perché proprio di nylon? Semplice: perché in questo modo si diminuisce l’usura, grazie al fatto che la struttura molecolare del nylon è completamente diversa da quella dell’acciaio. Così, anche se un ingranaggio sfrega sull’altro, non vi è scambio di sostanza. Questo è anche il motivo per cui i cilindri sono di ghisa e i pistoni sono di alluminio e per il quale le bronzine non sono fatte di acciaio.

Con l’olio si ottiene lo stesso risultato. Perché l’olio ha una funzione lubrificante?

Perché evita che il metallo di un olio su  ingranaggi ingranaggio, o di una bronzina o di un pistone dentro un cilindro, venga in contatto con l’acciaio o con il metallo molto simile che si trova nel componente ad esso accoppiato.

Come si gestiscono le superfici di contatto?

La funzione dell’olio come lubrificante spiega anche la necessità che gli olii presentino una certa durezza. Infatti, se fossero troppo teneri, il velo creato tra un ingranaggio e l’altro non sarebbe sufficiente a impedire completamente il contatto tra le due parti di metallo. Per questa medesima ragione, quando partite con l’auto è sempre bene procedere adagio, perché l’olio deve avere il tempo per stendersi completamente sulle superfici di contatto che deve preservare.

Si può anche optare per gli olii, come i Bardahl, con additivi (per esempio il fullerene), additivi capaci di ridurre ulteriormente lo scambio molecolare. Questo spiega perché alcuni motori possano durare un milione di chilometri mentre altri no.

Parliamo quindi dei giunti omocinetici, le crociere e tutti i componenti meccanici che vengono ingrassati con il grasso al bisolfuro di molibdeno.

grasso al molibdeno All’interno di questo grasso sono presenti microparticelle sferiche di bisolfuro di molibdeno, una sostanza morbidissima e completamente diversa dall’acciaio. Questo lo rende in grado di rivestire, “verniciare” le superfici accoppiate che, in questo modo, non possono entrare in contatto diretto tra loro. È per questa ragione che si tratta del miglior lubrificante per le crociere e per i giunti omocinetici della vostra Niva.

Non fidatevi di quanti dicono che bisognerebbe preferire il grasso al litio perché è più scorrevole e resiste meglio alle alte temperature. Usate il grasso nero ovunque vi siano parti che si muovono, persino sulle cerniere delle portiere e sui leveraggi, come quello della frizione, i cuscinetti dei mozzi e persino il motorino del tergicristallo. Il fatto che le industrie automobilistiche non lo utilizzino è dovuto semplicemente a ragioni di natura economica (il grasso al bisolfuro di molibdeno è relativamente costoso); sulle linee di montaggio delle automobili, infatti, si cerca di risparmiare anche sui dettagli più piccoli.

Com’è fatto il grasso e perché deve essere sostituito periodicamente

Dovete pensare al grasso come a una spugna di sapone di litio che assorbe il lubrificante, ovvero l’olio. All’interno dei cinematismi, l’olio viene trattenuto e rilasciato gradualmente perché possa rivestire le superfici di contatto. Avete presente tutte le gradazioni come NGL1, NGL2, NGL3 e così via? Esse esprimono la densità della “spugna”, a prescindere dalla gradazione dell’olio con cui viene impregnata. Ciò significa che la densità e la capacità lubrificante di un grasso sono svincolate l’una dall’altra. Ovvero, ci sono grassi molto morbidi che hanno olii molto duri e viceversa.

Se state ingrassando le crociere, non dovete fermarvi quando vi accorgete che il grasso vecchio inizia a uscire: il grasso deve essere cambiato integralmente. Del resto, quando si cambia l’olio del motore, lo si fa integralmente, perché l’olio vecchio, con l’andare del tempo, ha perso le sue caratteristiche. Perciò quando ingrassate le crociere, smettete di pompare grasso nuovo solo quando vedrete fuoriuscire del grasso pulito: a quel punto saprete con certezza di averlo sostituito completamente. Altrimenti lascereste nella crociera un grasso impoverito, dove è rimasta solo la “spugna”, ma non l’olio.

Elenco ricambisti italiani per parti di ricambio di qualità

di : Riccardo Altamura                                                                    elenco fornito da : Alessandro Ancarani ———————————————————————————————————————————————– La Lada Niva all’origine è stata concepita per essere un’auto economica, affidabile, semplice nella sua manutenzione e per affrontare il clima e le strade della Russia; il progetto in sé non è affatto male, adottando soluzioni che nell’insieme rendono quest’auto ancora unica nel panorama automobilistico. Purtroppo resta il fatto che, nonostante la buona progettazione, la componentistica, sotto vari aspetti e settori, è di scarsa qualità, profilando così una vettura che risulta purtroppo inaffidabile e creando per questo pregiudizi e giudizi negativi nella maggior parte delle persone. Un consiglio, se dovete andare a sostituire un pezzo di ricambio importante (e per importante non si intende un paraurti o una lampadina), cercate di sostituirlo con un ricambio di qualità, magari spendendo anche qualcosa di più, ma con la garanzia che quello stesso pezzo vi durerà per tutta la vita della vostra Niva. Quindi, a partire dal semplice relè, piuttosto che da un sensore, fino ad arrivare ai dischi dei freni, alla frizione o alla scatola dello sterzo, cercate la qualità, diffidando dal prezzo basso e, soprattutto, dalla ricambistica made in Russia. Di seguito l’elenco di ditte italiane che vi possono fornire i maggiori, e più importanti, pezzi di ricambio per la vostra Niva; in alcuni di questi non troverete specificato il marchio LADA, ma se li doveste contattare, vedrete che saranno in grado, attraverso il codice di riferimento, di fornirvi quello che vi serve. Ricordate: “CHI PIU’ SPENDE, MENO SPENDE!“, almeno con la Niva è così… ———————————————————————————————————————————————–

http://www.ate-freni.it/www/ate_it_it/themes/20_catalogues/online_catalogue_it.html

http://www.bremboaftermarket.com/It/Car_Disc_Catalogue/Catalogue_Search.aspx?SearchMode=Model&IsResult=True&SearchBrand=LADA&SearchModel=NIVA%20(2121)%2012/76%20-%20-%3E&SearchAssemblySide=Both&SearchCatalogueBrand=Brembo

http://www.ferodo.com/it-it/Pages/Home.aspx

http://www.pilenga.it/(S(tauex5i1k3gpyrryd32dhrys))/Catalogue.aspx?l=it

https://www.trwaftermarket.com/it/catalogue/

http://www.cdcautokit.it/it/

http://www.malospa.it/project/malospa/script/home.phtml

http://www.meat-doria.com/it/model_car_meat/applications/5701/LADA%20NIVA%20%282121%29%20-/201690%20cc%20-%201700%20i

http://www.sandocatalog.eu/

http://textar.com/?lang=it

http://www.comesrl.com/ita/prodotti_servizi/

http://www.facet.eu/it

http://www.vema.it/

http://www.moronicesare.it/

http://www.ocap.it/index.php/it/catalogues-am-ita/cat-online

http://www.cifam.it/it/settori.php?modello=1090&marca=61&versione=3428

http://www.mister-auto.it/it/lada-niva-2121-1700-i-4×4-60kw_v16485.html

http://www.metellispa.it/it/

http://www.federalmogul.com/it-IT/Pagine/Home.aspx#.VT1Q_OS4WIE

http://www.kuhner.it/

http://www.guarnitauto.it/catalogo.aspxIDb=28&IDf=747&IDv=6879

(per guarnizioni testata e altro)

http://www.idroguide.it

http://www.gates.com

http://www.btti.it/catalogo.

html http://www.wahler.de/index.php

http://webcat.schaeffler-aftermarket.com/web/schaeffler/it_IT/PKW/63/131/5701/applicationSearch.xhtml?result=1430084507373&showResult=1

http://www.bendix-jurid-news.com/it/catalogo/

http://www.autogeniusricambi.it/

http://www.professionericambi.com/ricambi/lada-45/niva-dal-1976-128/niva-1-7i-05701.aspx#

http://www.ricambiosicuro.com/ricerca.html

http://www.febi-parts.com/?lang=I

http://catalog.mann-filter.com/EU/ita/vehicle

Tappo frizione con sensore livello liquido

di : Riccardo Altamura

da un’idea di: Alessandro Ancarani – esecuzione e foto di : Angelo Sitara

Un’altra semplice, geniale soluzione che ci può evitare di restare con il liquido della frizione sotto livello, o metterci  in guardia per un’eventuale perdita nel circuito dell’impianto della frizione.

In pratica si tratta di dotare la vaschetta del liquido frizione di un tappo analogo a quello installato sulla vaschetta del liquido dei freni, collegando i rispettivi morsetti elettrici in parallelo tra i due tappi, in modo che i due sensori lavorino sullo stesso circuito elettrico, a sua volta collegato alla spia relativa sul cruscotto.

Di seguito alcune immagini esplicative:

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L’unico eventuale problema che potreste riscontrare potrebbe essere quello di non riuscire a trovare un tappo della vaschetta del liquido freni che vada bene per quella del liquido frizione, questo perché può essere che il tappo con il sensore abbia il galleggiante di larghezza o lunghezza non compatibile con la vaschetta dell’impianto frizione.

Provate ad inserire il tappo nero dei freni nella vaschetta della frizione, se entra senza forzare e non va a toccare il fondo, allora usate quello. Per quello dei freni vi ordinate una nuova vaschetta completa di tappo con contatto elettrico a galleggiante (cod. 21011-3505100 o cod. 21030-3505110), ovviamente userete solo il tappo, la vaschetta la tenete nei vostri pezzi di ricambio, non si sa mai…

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Tensionamento manuale della catena di distribuzione

di Andrea Balzarini

Per i modelli precedenti alla versione 1.7 iniezione multipoint, ovvero per i modelli 1.6, 1.7 a carburatore e 1.7i SPI, il manuale d’officina prevede un intervento di manutenzione ordinaria, spesso disatteso da molti possessori di Lada Niva, ma non per questo meno importante: il tensionamento della catena di distribuzione. Le motorizzazioni Diesel sono naturalmente eccettuate, perché equipaggiate con motore Peugeot con cinghia di distribuzione.

La procedura prevede di allentare il dado che insiste sul tensionatore, far ruotare l’albero motore per 2-3 giri e serrare di nuovo il dado: tutto qui!

Ma non tutti hanno a disposizione la manovella per l’avviamento manuale, che serve per mettere in rotazione l’albero motore. Esiste però un sistema molto semplice, oggetto di questo breve articolo. Questa procedura mi è stata suggerita da Alessandro Ancarani.

Occorrente:

Cric; chiave del 13; chiave specifica per le candele.

Procedura:

  1. Selezionare la marcia più alta (generalmente la quinta; la quarta per i più vecchi 1.6), con la leva del riduttore nella posizione delle marce normali.
  2. Rimuovere le candele. Questa operazione (non indispensabile, ma raccomandata) ha come scopo la riduzione della compressione all’interno del motore, utile per rendere più facile la rotazione manuale dell’albero. È anche una buona occasione per osservare lo stato delle candele e per una loro eventuale pulizia o sostituzione.
  3. Con il cric in dotazione, o meglio con un cric idraulico, sollevare una delle due ruote anteriori.
  4. Allentare il dado del tensionatore. È facile individuarlo: si trova sul lato destro del motore, sopra l’alternatore e si trova in testa a una colonnina cilindrica.TimingChainBolt
  5. Con le mani ruotare la ruota che avete sollevato nel senso di marcia (in senso orario se è l’anteriore destra, in senso antiorario se si tratta dell’anteriore sinistra) per 3-4 giri. Non ci vorrà molta forza se sono state rimosse le candele.
  6. Abbassare l’auto con il cric.
  7. Stringere con forza il dado del tensionatore.
  8. Rimontare nelle rispettive sedi le candele.

Conclusioni:

Il tensionamento della catena di distribuzione dovrebbe essere effettuato ogni 10.000 chilometri.
Nel mio caso, non sapendo quando fosse stato effettuato la volta precedente (ho ereditato da non molto la mia Niva), ho provveduto a farlo.
Con mio grande piacere è scomparso un fastidioso ticchettio che proveniva dal motore, specie ai bassi regimi e a freddo.

Nuova erede della NIVA- Presentata al Salone di Mosca dalla JV AvtoVaz-General Motors

Ecco la nuova Lada Niva, erede dell'iconica 4x4 del popolo

A  38 anni dalla presentazione della prima generazione ( 1976) a l  Salone dell’Automobile di Mosca viene presentata la erede della storica vettura
La Niva 2016 ( prime vendite fra 2 anni) è completamente diversa dal  modello 2121.La AvtoVAZ  in questo caso opera con  una joint venture con la General Motors, (parallela rispetto a quella esistente con Renault Nissan).

 

“Come ai tempi della prima Lada Niva, quando il supporto dell’industria italiana era stato determinante per la creazione ex-novo di uno dei fuoristrada di maggiore successo anche fuori dei confini dell’allora Unione Sovietica, la Niva 2016 nasce sulla base di una piattaforma del colosso General Motors, ma si avvale del design che è stato sviluppato in Cina dal centro GM di Shanghai mentre l’ingegnerizzazione del progetto fa capo alla torinese Blue Group, azienda specializzata in consulenze progettuali e presente anche in Francia, Giordania e Turchia. Svelata ‘a sorpresa’ al MIAS nell’ultimo giorno del Salone di Mosca dedicato alla stampa, la nuova generazione Niva mostra un carattere ‘forte’ e caratteristiche estetiche che la posizionano esattamente in concorrenza con quello dei più recenti suv e crossover di origine occidentale e asiatica, ben lontano dunque da quello ‘minimale’ della prima Lada Niva che voleva essere un’auto fuoristrada per il popolo. In assenza di dati tecnici definitivi si sa soltanto che questo modello vanterà doti in fuoristrada degne delle migliori 4×4 del mercato, con un assetto rialzato e grandi gomme non ribassate (235/70 su ruote da 16 pollici) ideali per la viabilità e le esigenze degli automobilisti russi. Sotto al cofano dovrebbe essere un 4 cilindri a gasolio di origine PSA accreditato di 134 Cv e accoppiato ad una trasmissione manuale dotato di riduttore. L’avvio della produzione nello stabilimento di Togliatti è previsto per il dicembre 2015.”

Fonte: ANSA 28 agosto 2014

http://www.ansa.it/motori/notizie/rubriche/prove/2014/08/29/ecco-la-nuova-lada-niva-erede-delliconica-4×4-del-popolo_08706522-91dc-4ec0-a148-3f6a9abbd182.html

Manutenzione generica…..

Siccome sto avendo dei problemi col minimo, sto gironzolando in rete, e rompendo agli amici del nostro forum…

Ma una chiacchierata col mio Mecca, l’auto non l’ha vista, per tranquillizzarmi in vista di uno spostamento mi ha fatto riflettere…

Il sintomo della mia Niva non è un problema solo della Niva ma comune… le cause possibili sono diverse, la più probabile sporco sul corpo farfallato…

Ma l’argomento dell’articolo-suggerimento non è questo, ho trovato un sito ed un forum che parlano di MANUTENZIONE AUTO….

sono orientati a modelli Fiat, ma la nivuccia è molto parente della mitica 124 o no? e i vari sensori in gioco a parte la forma e posizione sono comuni….

QUindi, mentre io stesso mi accingo a leggere i post e guardarmi i video…. vi consiglio il sito:

http://www.ilpuntomanutenzione.it/Default.aspx

 

Supporti del riduttore

Ciao Amici nivisti!!

Come ben sapete uno dei crucci del nivista doc è l’allineamneto perfetto cambio/riduttore. Vi racconto quello che mi è successo. Notando una leggera vibrazione della leva del riduttore, mi sono messo sotto l’auto, ho allentato i bulloni che fissano il riduttore,  mi sono fatto un giretto, sono ritoranato in garage e, nel rifissarli che mi capita??? che uno dei 4 supporti si trancia di netto!!!! Attimi di panico, poi rifisso gli altri 3 e mi metto a crecare il dado da sopra perchè, mi chiedo, sarà fissato da qualche parte sul fondo no? sposto il fondo isolante nel punto dove presumo di trovare la testa del bullone e niente…proprio niente…alla fine dove si trovava? Guardate un po’:

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Vedete la testa del dado tonda sotto il supporto del sedile? Sappiate che se vi dovessero rompere i supporti del riduttore, quelli anteriori sono in quella posizione, quelli posteriori invece in posizione più comoda, ovvero in linea ma appena fuori dal supporto stesso A me si era rotto il supporto anteriore è stato necessario armarsi di trapano, bucare il supporto, trapanare la testa, elimare il moncherino e reinserire un’altro bullone (in acciaio mi raccomando). E’ stato necessario un punto di saldatura per fermare la testa del bullone stesso.

Prendendo il mano il moncherino ho dovuto constatare che quelli originali sono di scarsa qualità e quindi….occhio a non stringere troppo se dovete allineare!!!!! nel caso vi si rompessero…almeno qualche indicazione la avete!!!

Luca Ioris

Avventura semiseria con la Frizione idraulica della Niva…

di Henley

Al ritorno da un sfigata battuta di pesca alla trota (quando la giornata inizia male all’alba può solo andare peggio …) l’impianto idraulico della mia Lada mi lascia causa prematura esplosione della vaschetta.
Riesco a mettere la macchina in garage e poi il pedale muore del tutto.
Ho i pezzi in casa e lunedì comincio a sistemarlo. Già che ci sono misuro tubo frizione e freni e me li faccio fare all’oleodinamica che ho vicino casa così elimino anche il problema del liquido che cambia colore perchè forse i tubi originali proprio anti olio non sono.
Per sicurezza apro lo spurgo e aspiro con pompa del vuoto tutto l’olio dall’alto per evitare che qualche frammento della vaschetta astruisca qualche passaggio.
Monto tubo nuovo, vaschetta nuova e mi preparo a riempire l’impianto.
Il ragazzo che mi ha tagliato i tubi mi ha consigliato di prendere un bel siringone e riempire l’impianto dallo spurgo in modo da eliminare già molta aria.
Mi suggerisce anche del DOT 4 totalmente sintetico non corrosivo con prestazioni da gara.
Seguo le sue istruzioni e armato di siringone per vitelli sparo l’olio da sotto fino a quando la vaschetta è quasi completamente piena. Soddisfatto chiamo la prode moglie per fare lo spurgo finale.

Pompa frizione
Pompa frizione

Le dico di controllare anche il livello nella vaschetta e rabboccare se serve e cominciamo…..
Spingi apro chiudo Molla ….
Niente non esce niente ne aria ne olio ….
imprecazioni varie….
mi metto vicino al cilindro maestro e quando preme mi sembra di sentire un rumore d’aria.
Mi si è fottuta la pompa e aspira aria penso ….. seguono altre imprecazioni varie …
ravano nello scatolone dei ricambi e tiro fuori una pompa Fenox e sostituisco la Cifam che avevo messo lo scorso anno.
Ri-riempio il circuito dal basso e chiamo la moglie per spurgare.
Cominciamo e come prima non si muove nulla ….. l’attuatore è inchiodato e non escono ne olio ne aria….
imprecazioni varie a varie divinità ….
quando mia moglie ad un tratto mi dice: ma la frizione è il pedale in mezzo vero ????
E meno male che hai la patente da 15 anni rispondo ……
Morale mia moglie premeva il freno (non chiedetemi il perché ….. penso siano misteri femminili).
Ci rimettiamo all’opera e con quattro pedalate l’impianto è spurgato e tornato come nuovo (anzi meglio).
Morale 1: se si riempie dal basso col siringone stile iniezione entra davvero poca aria.
Morale 2: se vi fate aiutare da mogli o fidanzate applicate dei cartelli colorati sui pedali onde evitare equivoci !!!!

Ciao
D.